mercoledì 6 ottobre 2010

Ciao.


A volte adoro il modo che hanno certe persone di non accorgersi di nulla. Sono lì che leggono il loro giornale, tanto per fare un esempio, e quello che sta attorno non conta davvero, fa giusto da cornice.
Non capisco come il traffico, i rumori e le altre persone possano smettere di esistere per un periodo più o meno prolungato, mentre cammini o segui la lezione o aspetti l'autobus.
Potrebbe crollare il mondo che la loro attenzione non subirebbe variazioni.
Potresti guardarli per ore mentre stanno appoggiati alla sbarra del tram senza nessuna paura del principio di inerzia. O aspettare il loro sguardo, invano.

Queste sono le persone che non si sentono gli occhi addosso. Sono quelle che presumibilmente hanno fretta, che non si specchiano nelle vetrine per controllare che sia tutto apposto, e che hanno sempre altro a cui pensare.
Descrivono l'Armonia che invidierò sempre e non raggiungerò mai, nemmeno per sbaglio.

Mentre stai attenta a non perdere neanche una loro oscillazione fai in tempo ad immaginare cento e più possibili varianti di patetiche conversazioni che non avverranno mai, visto e considerato che non verresti notata nemmeno se ti mettessi a fischiare col fischietto del Ciao.
Se non conoscete il gelato Ciao avete avuto un'infanzia infelice.

"Ohi ciao, non t'avevo vista!"
"Sì ho visto che non mi avevi vista."

E poi basta perchè non sono loquace nemmeno nelle conversazioni immaginarie.

Impari a memoria i colori dei vestiti, il modo in cui sono allacciate le scarpe, la curvatura delle ciglia, quante pagine ha già sfogliato e quante gliene mancano, la montatura degli occhiali, e magari ti fermi prima di capire se porta la taglia S o la M.

Ma cosa diavolo avrà mai di così interessante un articolo sull'omosessualità di Tiziano Ferro, mi domando e chiedo.

1 commento: