mercoledì 9 giugno 2010

Inerzia grigia e film d'azione




Non avevo neppure 15 anni e piansi davvero tanto quando scoprii che F., il ragazzo con cui uscivo, era andato con un'altra.
Ahh, le gite scolastiche.

Dopo la sua partenza passarono i giorni ed io, partner perfetta già allora, non lo cercavo mai sul cellulare e me ne stavo buona sul letto a farmi le paranoie, pensando che con i miei messaggi l'avrei solo disturbato.
Ignara del fatto che se la stesse spassando, il caro F.
Tornò dalla gita e sparì nel nulla.

Io, aspirante cornuta e mazziata, venni a sapere da altre persone ciò che era successo, perchè l'eroe non trovò da nessuna parte le palle per riferirmi l'accaduto. Appresi presto che non tutti gli uomini sarebbero stati in grado di farmi sentire importante, ed anzi, alcuni avrebbero fatto il possibile per farmi credere l'opposto.

Quando un giorno si degnò di rivolgermi ancora la parola, alla luce del misero rapporto che avevamo, si giustificò con un "mi dispiace, è stato inevitabile".
Mi ricorderò per sempre questa parola. Inevitabile.




Si chiama istinto la linea sottile che divide la razza umana da quella delle bestie. E varcata quella linea, un uomo sconfina inesorabilmente nel regno dei porci schifosi.



Forse tutti dovremmo capire cosa significa essere traditi. Dovremmo imparare cosa significa dare la fiducia ad una persona che poi la tradisce in zero due secondi.
Ci sarebbero molte più castrazioni, meccaniche. Inevitabili.

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