mercoledì 5 maggio 2010

Careful, the beverage you're about to enjoy is extremely hot











Ho bevuto il mio the alle sette precise ma alle nove ne avrei già voluto un altro. Lo desideravo davvero, ne avevo bisogno.

Oggi è stato difficile fin dall'inizio. Fin da ieri, anzi. Dovete sapere che io odio i rumori costanti, ripetitivi ed ossessivi. Come i tic delle persone, per esempio. Per esempio, eh.
E riflettendoci penso nessuno ami essere costretto a sentire le cantilene, come i freni di un treno che si lamentano per tutto il viaggio o una lurida compagna di classe che tira su col naso ogni venti secondi per cinque maledetti anni. In loop.

Misericordia divina, ieri ero stanca morta, stanca dentro. Volevo solo dormire, e stavo cercando di scaldarmi dato che a casa mia fa un freddo porco. Alla fine mi sono alzata per mettermi una maglia, e l'ho sentito.
Il colpo di tosse della mia vicina. Per ore. L'ho ascoltato per ore, c'era solo quello da sentire.

Mi sono addormentata e mi sono svegliata nervosa, con lo stesso accompagnamento della notte appena passata.
Ogni cristo di primavera, la mia vicina inizia a tossire come se dovesse morire.

Non sono colpi di tosse, sono conati. Sono rantoli di morte.
Ed è un rumore che ti entra dentro e non lo levi per tutto il giorno.

Io non sono sicura che possiate capire quanto sia faticoso e difficile sentire queste cose al mattino.
C'era il silenzio più bianco che si possa immaginare, interrotto solo da quel cazzo di lamento, che a me sa tanto di tosse nervosa adolescenziale.

Ma la beffa è che quella stronza dorme pure, ci metterei la mano sul fuoco che dorme mentre tutto il condominio ascolta la sua litania.
E sono anni che la storia va avanti, non capisco per quale motivo ha deciso di non curarsi. Spero che quest'asma allergica primaverile o quel che cavolo è, si trasformi presto in una sindrome di Tourette di quelle invalidanti.

Così magari, tra uno spasmo e l'altro, si ingoia anche quel cazzo di piffero con cui decide di allietarmi le giornate estive.

Potrei parlare per ore delle cose che detesto, ma ho il dono della sintesi quando si tratta di ciò che amo.
Ora bevo il mio the.

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