ElettroEncefaloDramma

Domani è il mio ultimo giorno al Saint John Institute. Paradossalmente, c'è qualcuno di cui non sentirò la mancanza. Qualcuno di simpatico come una stampella nell'omissis.

Dopo due mesi al G.B. capisci cosa si intende esattamente con la parola "routine", dovendo ripetere/sentire le stesse venti frasi ogni giorno, moltiplicate per quattro, in fila per sei col resto di due.

Oggi poi mi sentivo osservata da tutte le persone che notavo. Egocentrismo direte voi, paranoia risponderò io.
Io mi chiedo sempre se la gente mi reputa spiacevole almeno quanto mi vedo io quando mi specchio nelle porte degli autobus, sono quelle sane abitudini che tutti dovrebbero avere.
Oggi comunque c'era qualcosa di diverso, qualcosa di tetro, chissà cosa avevo in faccia per essere fissata così tanto.
Mi ha guardata persino il ragazzo che distribuisce i "Leggo". Mi sta simpatico solo perchè su Leggo ci sono gli sms dei lettori, al secondo posto c'è il City e poi Metro, che è buono solo per l'oroscopo. Però, mentre questi ultimi sono di facile reperibilità, Leggo è veramente introvabile... sono sempre i migliori ad andarsene, anche se si parla di quotidiani.
Avrei potuto chiedere al tizio se me ne conservava uno per domani, e magari non mi avrebbe neanche capito perchè secondo me è albanese.

Lui è uno dei miei tanti compagni di viaggio, e come tutti gli altri non sa di esserlo. Ci sono la donna più brutta del mondo, la ragazza con pochi capelli, le galline urlanti, l'uomo con gli occhiali e l'orzaiolo, la tizia con i tic mentre legge, poi la ragazza del 4, la cinesina, il ragazzino in giacca e cravatta che non si sa che lavoro faccia, il barbone di fronte all'ospedale che blatera ogni volta che passiamo, sempre gli stessi quattro infermieri, e il ragazzo che ci saluta distribuendo i volantini (poverino).

Mi chiedo se tra due anni saranno ancora tutti lì.