sabato 19 giugno 2010

P.S. Non sono incinta.




Le cose che per un motivo o per l'altro non avevamo programmato sono quelle che alla fine dei conti fanno più male. Un tradimento, una delusione da un'amica, una confessione inaspettata, catastrofi naturali.

Ciò che non avevamo messo in preventivo dunque finirà inevitabilmente per prenderci a bastonate sul cranio, prima o dopo.
Se ne desume che per superare brillantemente tutto ciò che di spiacevole ed imprevedibile accade, dovremmo essere pronti a qualsiasi evenienza. Ed è proprio qui che casca l'asino.

Esiste un netto vantaggio nel vivere sapendo che dietro l'angolo c'è la Morte o chi per lei? Al di là del "te l'avevo detto", quali sono i privilegi?

Dopotutto se metti accidentalmente una mano sul fornello ti scotti ugualmente, anche se già sapevi che il fuoco brucia.
E quindi? E quindi niente.
Però puoi scegliere se vivere tutta la vita con la paura di bruciare vivo, o almeno credo.

3 commenti:

  1. Avevo notato che c'era talento. Quello che non mi aspettavo era che riuscissi ad esprimerlo. Bellissimo post. Non avrei saputo esprimere meglio quel concetto.
    Anche la tua amichetta ha una bella testa, passo sempre volentieri a farmi due sane risate ogni tanto.
    Beh, fanculo, continuate così

    RispondiElimina
  2. Io sono una di quelle che vive con la paura di bruciare viva, ma che poco prima di toccare la pentola d'acqua, dimentica l'esistenza della fiamma. E quindi, si scotta. Mi frego da sola. Doppiamente.

    RispondiElimina
  3. Io da piccola ho preso la caffettiera bollente a mani nude.

    RispondiElimina