domenica 6 giugno 2010

Ciò che il lettore vuole sentirsi dire

Se vi state chiedendo perchè esistono i Blog, io ho una teoria da esporvi. Anzitutto bisogna far distinzione tra le categorie di Blogger, che essenzialmente distinguerò in:

  1. Grafomani
  2. Adolescenti in dismenorrea
  3. Scimmie
  4. Intellettualoidi
  5. Disoccupati
  6. Bambini, anziani e donne incinte, ebrei e negri
  7. Persone affette da sindrome de l'escalier

I grafomani, per etimologia del termine, sono Blogger ancora prima di nascere.
Le adolescenti in dismenorrea sono trattate nel mio terzultimo intervento, il motivo che le spinge a comporre degli aborti di post anzichè fingere di ubriacarsi con il succo all'albicocca ancora non è chiaro.
Le scimmie aprono un Blog per via dei neuroni specchio, probabilmente nel tentativo di scimmiottare l'intellettualoide di turno che spesso esercita del fascino su buona parte della popolazione Blogger.
I disoccupati, categoria alla quale sono particolarmente affezionata, scrivono presumibilmente per noia e senza particolari fini.
L'ultima categoria appartiene a tutti coloro che hanno notevoli difficoltà a relazionarsi con la plebe ed utilizzano la scrittura come valvola di sfogo.

E fu così che il diario virtuale spiegò la sua esistenza, trasformandosi ben presto in uno strumento di cui persone frustrate, riservate e pigre fanno largo uso.
Stilando la lista di cui sopra mi sono accorta di appartenere a tutte le categorie, ma siccome il fine del post è ben definito, dovrò specificare di far parte dell'ultima, ūber alles.


Mi è stato detto che non ho personalità. Non me la sento di negare del tutto questa ipotesi, un po' perchè nella vita bisogna lasciarsi tante porte aperte, un po' perchè non potrei dimostrare il contrario così su due piedi. Anche se gli illustri esponenti della storia della psicologia avrebbero da ridire su quest'ultimo punto.

La questione è che non bisogna mai lasciarsi sfuggire il concetto di "relatività".




Ma l'impressione è ciò che di solito conta, ed è per questo che dalla notte dei tempi sono sempre risultata una persona timida, insicura e debole.
Non amo i conflitti che mi riguardano direttamente, perchè mi piace stare da parte ad osservare e giudicare: ho sempre amato queste posizioni privilegiate.
Non cerco confronti, non esprimo opinioni vincolanti a meno che io non sia pagata per farlo, non metto in discussione cose che non mi riguardano da vicino.

La realtà è che detesto quando mi si alza la pressione. Ma ancor più odio tutto ciò che in genere segue al diverbio, quel mix di bile e frecciatine che non mi consente di vivere tranquillamente.
Le poche persone che hanno avuto l'onore di litigare selvaggiamente con me sanno che amo discutere quando e se ne vale la pena, o in prossimità del ciclo.



Il sunto di tutto ciò è che di base non me ne frega un cazzo di niente. Sono assolutamente a favore del risparmio delle energie laddove non vi è necessità alcuna di farne uso, ed il criterio che adotto si basa sul grado di interesse/stima che ho nei confronti di tale questione/persona.




E' altresì probabile che io abbia circa il quintuplo delle capacità di critica del soggetto che mi ha accusato di pochezza di carattere, senza contare l'originalità (associata al buon gusto), ma se la personalità si misura in centimetri di naso, squallore e abilità nel parlare a sproposito, beh allora hai vinto.






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