venerdì 18 febbraio 2011

Sappiamo tutti benissimo che potremmo essere bocciati ad un esame pur studiando per settimane intere. O che potremmo bucare una gomma per strada anche se le abbiamo appena cambiate tutte e quattro. La persona che amiamo potrebbe lasciarci, o tradirci, o entrambe le cose.

Un terremoto fa crollare la nostra casa e noi avevamo anche comprato i mobili nuovi. Eppure sapevamo che poteva capitare, presto o tardi.

Un giorno potremmo ammalarci e ne siamo consapevoli, siamo consapevoli anche del fatto che dopodomani potrebbero dichiararci guerre.

Quello che sappiamo oltre a tutto questo, è che prevedere il nostro stato d'animo dopo la notizia non è possibile. Per quanto attesa possa essere, ci sarà sempre un margine d'errore nel calcolare le nostre reazioni.
Però possiamo avvicinarci, approssimare, distrarci, tranquillizzarci, sdrammatizzare e giustificare.

Quello che ho pensato ogni singola mattina da anni a questa parte è che sarei stata pronta, quello che ho imparato stamattina è che nessuno effettivamente lo era o lo sarà mai abbastanza.


L'ascolterò domani.

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