martedì 20 dicembre 2011
Dedicato al mio ciclo.
Adesso però non ricominciamo con questa storia di scrivere più di un intervento al giorno senza aver niente da dire. E' vero che non faccio nomi, al massimo iniziali, ma sono sempre le stesse e non sono le vostre.
Come passa il tempo quando ci si diverte, eh? Io sono rimasta al tirocinio del secondo anno, ed invece ad ottobre mi laureo. Mi sono tagliata i capelli tre volte ma non è bastato a non farli ricrescere.
Neanche il tempo di cercare i regali per tutti, che è già il momento di trovarne di nuovi (non so come, ma sabato è già la Vigilia). Non nevica, non vado a correre e c'è talmente tanto sole che non mi chiudo neanche il cappotto, a meno che io non debba prendere il treno delle 7 (quello delle 7.30 lo prende solo Marco, e altra gente molesta).
Ma soprattutto, nonostante il segno del costume e le foto, non è più come quattro mesi fa.
Se dovessi spiegarmi in quale misura non è più come agosto, direi che è passato solo un giorno e che mi è bastato per cambiare idea cento volte.
Io a differenza tua, parlo di te anche quando non ho la minima certezza che mi stia ascoltando. Non potendo fare altrimenti, ne parlo anche se non c'è niente da dire, come ho già fatto in mille altre storie diverse da questa, forse con meno entusiasmo perchè dopo un po' lo si perde.
Alcune cose le ho lasciate passare con la scusa che non le avrei sentite più per un bel po', forse anche mai più, invece poi mi sono tornate in mente e continuano a non piacermi. Non penso mi piaceranno mai, e non penso le vorrò più sentire.
Certo che con questa insofferenza non andrò mai da nessuna parte nella vita; ogni tanto me ne spavento un po', poi dò la colpa alla pillola anticoncezionale.
Nonostante questo, nonostante l'intolleranza, l'apatia quella vera, il disincanto di cui sarebbe bello liberarsi prima dei quarant'anni, non ce la faccio proprio a decidere e seguire quella strada. E' per via di quella storia dei cuori infranti, non mi è mai piaciuta tanto.
Poi comunque quando mi chiedi di parlare, non so dire molto. Magari te ne parlo la prossima volta, tanto hai detto che torni e non mi sembrava una minaccia.
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Penso di non aver mai letto un tuo post così lungo.
RispondiEliminaE' il font che inganna!
RispondiEliminaMica Marco non lo prendeva più il treno?
RispondiEliminaA volte il treno è senza lui, in effetti.
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