martedì 17 gennaio 2012

Di quest'inverno mi piace:



Ogni volta che resto sola la temperatura si alza o si abbassa di colpo, come se le stagioni aspettassero quel momento. Prima sembrava davvero tutto fermo, stabile, lineare come i discorsi ben fatti, quelli che costano l'impegno che non riesco a vedere. Nè caldo nè freddo, diciamo tiepido, incolore, insapore. Ogni tanto era caldissimo, qualche volta gelido, come una mansarda. Ma non era mai abbastanza per darmi un equilibrio; io con la termoregolazione sono sempre stata un disastro.

Niente che non si possa risolvere con un piumone.
Essere soli oggi è di una leggerezza decisamente sostenibile. La stessa leggerezza con cui si compra un libro di Saramago scontato alla Feltrinelli, senza la minima pretesa di riconoscersi nella trama.

13 commenti:

  1. Non so perché ma leggendo Saramago, qui sul tuo post, mi è venuto in mente Jose Maria Escrivà. Ora ho molta paura.

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    1. A me leggendo il tuo commento è venuto in mente il ballerino di Amici di Maria. Non so, forse dovrei avere più paura ancora

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    2. Leggendo i vostri commenti mi è venuto in mente un prete ballerino scrittore... o uno scrittore prete ballerino... o un ballerino prete scrittore.

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  2. Galantuomo che ha sonno17 gennaio 2012 alle ore 23:48

    Essere soli è uno standard. Non fa mai nè troppo freddo, nè troppo caldo per rimanere soli.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Secondo me vi fate troppi solitari mentali.

    Ciao Ghiò, si, ti leggo.

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  5. Meno male, mi chiedevo che fine avessi fatto.

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  6. Ce la fumiamo una Chesterfield?

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Finito l'amore ritrovato per il blog?

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