sabato 6 ottobre 2012

Finalmente un altro post in cui non dico nulla

Questa notte dopo ben due ore di sonno duro mi sono risvegliata per pensare ad una cosa. Che con certe persone, e forse sono tante, non so, puoi benissimo tentare di farci i discorsi più profondi ed intimi dei due mondi, passarci le ore e le giornate, nel silenzio di un bar nascosto tra gli anfratti, al riparo dal resto. A questo punto mi dovrei scusare per tutte le virgole che ho usato, regalarne un po' ad Andrea De Carlo, poi ricominciare.
Al riparo da tutto nessuno ti sente e non senti nessuno, ascolti solo chi hai vicino. Con queste persone è come un brusìo che non arriva dove e come dovrebbe. Le cose dette non le capisci e le metti da parte, come i paragrafi di un capitolo dispersivo.
Quello che stai dicendo mi sembra un mucchio di belle parole rubate a chissà quale altro tuo discorso già fatto, ma non sento tutto quello che c'è tra uno spazio e l'altro. Se smettessi di ascoltare che cosa mi perderei? Nulla cui non si possa rimediare ingoiando un Treccani, credo.
Mi sono sforzata di sentire qualcosa, anche nel silenzio totale delle cinque del mattino proiettate in rosso sul muro obliquo. Le stesse cinque del mattino che ti vedono sveglia da un'altra parte e in un altro tempo, senza orologi ma con la solita voglia di fermarli (non per sempre, giusto per decidere da soli quando andarsene).
Di tempo, di gesti ne sono passati a sufficienza; tanti da capire che per quanto immensa possa diventare la necessità di condividere, certe persone, quelle di cui si parla in questo blog, non saranno mai veramente tue, mie, sue. Non esistono se non al di fuori di un contesto che non ci appartiene.
Certe persone appartengono alla tappezzeria, ed è lì che per conto mio devono stare.





4 commenti:

  1. ecco, ora mi fai pensare che io non sono mai stato capace a trattare con la tapezzeria.
    mi frega sempre l'idea che gli esseri umani abbiano senso. e invece no, non tutti. ecco.

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  2. Ultimamente stai scrivendo post lunghissimi (quando scrivi). Incredibile.

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    1. La scrittura è uno dei pochi contesti in cui "la lunghezza" non conta veramente. :B

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