
Il freddo mi dà alla testa. Non è possibile tollerare certe temperature, non siamo adatti, devono fare qualcosa.
Ieri mattina mi sono persa per colpa del freddo che mi impediva di ragionare. Guardavo i tabelloni delle fermate senza capire, e alla fine sono salita su un pullman quasi a caso.
In realtà non è stata una scelta casuale perchè dovevo andare al numero civico 52 di corso Massimo, e invece ho preso l'autobus 52.
Sono finita in una collina. Non sto scherzando.
Ho camminato fino al centro abitato con la bora che per l'occasione è arrivata fin qui dall'est. Dritta sulla mia faccia.
Appena avvistata una pensilina ho aspettato un altro bus e sono ritornata davanti alla stazione, ho riguardato i tabelloni (con un po' più di attenzione magari) e ho preso un pullman diverso.
Il n° 67. Che ha fatto un percorso che non doveva fare.
Sottoforma di bestemmia umana sono giunta a destinazione con un'ora di ritardo rispetto a quanto avevo previsto (per fortuna ero in largo anticipo) e ho dato un esame in una stanza gelida. Priva di sensibilità tattile.
Pensavo fosse un pezzo di satire incredibile nei confronti del Partito Comunista. Maledetti americani, ci rubano anche le sigle!
RispondiEliminaPerò apprezzo la bestemmia umana, è un capolavoro