martedì 15 giugno 2010

una docile fibra dell'universo





Mi sono appena accorta di avere un ricordo della mia infanzia distorto. Quando guardavo la pioggia sul finestrino della macchina, non mi interessava vedere quale goccia andava più veloce ed arrivava per prima al margine del vetro. Non so perchè fino ad oggi ero convinta di sì.
In realtà mi piaceva solo vedere le gocce più grandi che inglobavano quelle più piccole durante il loro tragitto.
Avete idea di che rumore fa una goccia quando mangia un'altra goccia? Blop.



Sto facendo finta di non avere un esame imminente. Non sento l'ansia, ma lei mi sente, e sente anche tutto quello che mi sta attorno.
Stamattina ho visto un negro che leccava una sbarra di metallo, di quelle che ci sono sui treni.
Aspettavo il 35 e una straniera mi ha chiesto se distribuivo giornali gratuiti. *
Non ero neppure salita sul pullman che già mi chiedevano «permesso» per scendere alla fermata dopo.
Due ragazze con una voce inascoltabile hanno parlato per tutto il viaggio di arcoseni e cotangenti, riuscendomi a procurare l'ansia per un esame di analisi che non dovrò mai dare in vita mia.
Ho fatto un viaggio di ritorno infinito. Ho preso il treno dopo perchè a Torino c'erano 15°C ma un coglione ha deciso di accendere l'aria condizionata.
Per giunta, un signore stava mangiando un cono gelato.
Ho represso l'istinto di prendere per i capelli una tizia che ascoltava della musica da discoteca rumena a tutto volume sul treno nel sedile di fronte al mio.
Poi si è messa a sbraitare al telefono e a quel punto non ce l'ho più fatta... ho cambiato vagone.
E' salito un uomo con un cane tutto bagnato che si è messo a scrollarsi schizzando i passeggeri. Questi ultimi hanno guardato male il padrone e lui, di rimando, ha sentenziato che noi tutti non avevamo ancora capito che "i cani sono meglio delle persone". Sto ancora cercando di cogliere il nesso.
Non so se avete presente l'odore di cane bagnato. Sa esattamente di cane bagnato.






* (alla fine le ho detto di sì, non so perchè)

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