giovedì 5 agosto 2010

Le pene dell'interno, post numero 100

Anche voi quando siete innamorati di qualcuno vedete suoi sosia ovunque? Anche io. Però non sono affatto innamorata.



Ieri ho guardato per la terza volta Saw, ormai non mi impressiona più. Forse è uno di quei film da guardare una volta sola.


G. dice di aver visto un sosia di Ian Curtis; a me ricorda lui per le crisi epilettiche.




Ian Curtis mi piace ma a un certo punto della mia vita ho deciso di non ascoltarlo più, probabilmente per non crearmi altre magagne.
A dire il vero me lo disse una tizia, mentre ascoltavo Decades, di smettere con i Joy Division.
Decades è una canzone troppo coinvolgente per permettere a qualcuno di parlarci sopra. Disse di smettere di ascoltarli finchè ero in tempo, e non so perchè le diedi retta.
Questa tizia non aveva nemmeno le sopracciglia.


Per fortuna io le sopracciglia le ho, anche se con il mio corpo ho un sacco di altri guai. E non solo con l'aspetto: ho dei problemi con l'interno.

Oggi avrei voluto parlarvi del mio rapporto con le penetrazioni, e so che solo i più coraggiosi tra di voi arriveranno fino alla fine del post.
Questo spazio è dedicato alla manica di lettori malfidati, bigotti e depensati (?) che leggendo la parola penetrazioni hanno pensato male anzi malissimo.
Vi sto dando il tempo per cambiare blog e dedicarvi alle letture sul punto croce.



Ho capito di avere PAURA delle penetrazioni il giorno in cui feci la visita dall'otorinolaringoiatra. Fu la visita più dadaista della mia vita. Mi visitarono le orecchie e mi diagnosticarono una tosse nervosa. Poi mi prescrissero il Riopan, per il reflusso gastroesofageo che non ho mai avuto.
Fattostà che dovettero tenermi ferma, e non perchè ero una bambina (è stato pochi anni fa), ma perchè mi facevano profondamente senso quei cosi infilati nell'orecchio.

Il mio istinto primordiale è quello di allontanare oggetti contundenti, fallici e minacciosi dai miei orifizi. La mia dentista mi odia.




Deve essermi successo qualcosa da piccola, devono avermi ammonita con troppa veemenza quando mi infilavo gli stuzzicadenti nell'ombelico.



L'ombelico è la zona tabù del mio corpo, mi fa paura persino pensarci. Spero che la selezione naturale metta in atto degli stratagemmi per favorire la nascita di una nuova specie senza quell'aborto di cordone ombelicale.



Stamattina credo di aver aggiunto una stellina alla mia collezione di visite mediche invasive (per me) già di per sè costellata di figure pessime.
Alle nove del mattino pioveva ed io ho avuto il mio primo rapporto con un manipolo per ecografia vaginale transuterina. Sono scossa, ma ho un bell'utero.


Un giorno scopriremo se è tutto frutto di un trauma infantile, o si tratta della famosa e molto mal vissuta invidia del pene. Sì, era questa la parola che stavate aspettando.

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