venerdì 17 settembre 2010

Why, why Georgia why?






L'altra mattina ho visto un coniglio saltare sui binari, certe cose fanno a pugni con la circostanza in cui si trovano. Ora non mi vengono altri esempi però.

Passi le giornate a dire "mi tolgo questo esame/visita/fardello dalle scatole e poi finalmente posso stare tranquilla, posso uscire, depilarmi, tagliarmi i capelli, farmi la manicure, truccarmi, guardare un film, leggere un libro, dormire fino a tardi, rischiare di non addormentarmi, imparare a cucire, farmi un bagno lunghissimo, scattare una foto, cucinare i biscotti, mangiare più lentamente, ascoltare le persone, discutere, spostare i mobili, rileggere le lettere, pulire la stanza, formattare il pc, cambiare la musica sul lettore, mettermi lo smalto sui piedi, iscrivermi a nuoto, prendere la patente, gonfiare le ruote della bici, abbracciare mia madre, dirle che ad Ottobre partirò, scusarmi, scrivere una mail a S., scrivere, ascoltare G., stare seduta a tavola con gli altri, ...".

Poi va a finire che non fai niente di tutto questo, perchè quello che ti rimane quando ti sei tolta di torno tutti i problemi sono solo ulteriori, nuovi, insormontabili pensieri.
E non hai nemmeno una data sul calendario per levarteli dalla testa.




Mi è venuta in mente un'altra cosa che non c'entra niente con il resto del mondo: mio padre che da tre mesi, tutte le sere, fa i sudoku sul divano.

4 commenti:

  1. Meglio sul divano che in mezzo ai binari.
    Giusto per continuare la tradizione dei commenti inopportuni. *:

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  2. Ma tra l'altro, li fa sul libretto dei sudoku di Viareggio =|

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  3. questo post va letto con sottofondo Lust For Life come il monologo iniziale di Trainspotting.

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  4. Nicola appare non appena si parla di Viareggio U_U

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